martedì 21 gennaio 2014

Curiosità sul sonno e sul sogno.


Benché la letteratura sul sogno e sul sonno sia vastissima, rimangono ancora molti punti interrogativi sull’argomento? Per chiarirci le idee partiamo da quello che oggettivamente possiamo tutti osservare. E’ indubbio che sonno e sogno siano correlati. Cosa avviene fisicamente alla nostra coscienza durante il sonno? Semplicemente non è accesa, così come sono momentaneamente disattivati tutti i processori percettivi. In pratica il cervello si chiude nel proprio universo. Non più connesso al mondo ma libero di varcare i limiti della fisicità. Il nesso con il sogno è evidente. Dopotutto sognando siamo liberi di visitare posti che non abbiamo mai visto, vedere noi stessi in terza persona, costruire un intero mondo con il quale riusciamo ad interagire come immersi in una realtà parallela in cui addirittura spesso si segue  una trama.
Molti credono di non sognare ma ciò non è possibile, in realtà tutti sogniamo e in modo particolare durante la fase REM (1). Non voglio dilungarmi troppo per quanto concerne le varie fasi del sonno. Basti sapere che durante 8 ore di riposo, anche se non sempre ce ne accorgiamo, si alternano almeno 5 cicli di sonno della durata ciascuno di circa un’ora e mezzo (2). Ogni ciclo si conclude con la fase REM che dura 15’’ circa, ed è in questo stato che si sperimenta il vero e proprio sogno vivido. Durante le fasi precedenti non si può parlare di un vero e proprio sogno ma piuttosto di pensieri incoscienti che affiorano sotto forma di immagini (3). Qualcuno avrà notato come addormentandosi, proprio durante lo scattino che spesso ci ridesta (4), si possa sperimentare questo sottile cambio nel flusso dei pensieri, che da dialogo interiore, si trasforma in immagini. 
Ma perché sogniamo? Freud che ne era affascinato, sintetizzava così, “il sogno è la realizzazione di un desiderio inconscio”. In realtà non c’è una risposta ben definita a questa domanda, sappiamo che il sogno ha varie funzioni. Ad esempio varia i propri contenuti in base ai disturbi ambientali per mantenere il sonno (i rumori entro una certa soglia vengono inclusi nella trama onirica). Sembra inoltre che ci sia una forte relazione tra sogno e memoria. In pratica durante il sonno il cervello metterebbe ordine nella propria rete di comunicazione interna per incasellare i ricordi. Questa teoria spiegherebbe anche i contenuti del sogno che appaiono come un mix tra episodi avvenuti durante la giornata, i pensieri che avevamo prima di addormentarci e immagini o sensazioni ripescate nel limbo dei ricordi. A quanto pare anche gli incubi hanno una loro utilità. In pratica il cervello scarica nel sogno frustrazioni e  paure, così da permetterci di affrontare meglio ciò che ci spaventa nella vita reale. Parlando del sogno però è necessario osservare anche le funzioni del sonno. Dormire infatti per ogni vertebrato è necessario, pena la morte. In assenza di sonno, si sperimenta prima un graduale calo dell’attenzione, della concentrazione, della lucidità, uniti a spossatezza, vertigini, diminuzione di prestanza fisica. Questo almeno nei primi giorni di privazione. Da alcuni esperimenti condotti su cavie da laboratorio (5), sembra emergere una forte correlazione tra sonno e rigenerazione del sistema immunitario. Dopo circa 3 settimane di privazione di sonno infatti, sulla superficie cutanea dei topini, hanno iniziato a formarsi delle piaghe che gradualmente, in pochi giorni, si sono estese ed infettate fino a portarli alla morte. Direi che dormire è estremamente necessario... 
Non per tutti però, ci sono alcune persone (rarissime),  detti “short sleeper”, che non hanno bisogno di dormire, o meglio dormono ma solo due o tre ore per notte. Nonostante ciò non risentono affatto della mancanza di sonno, anzi risultano essere spesso di buon umore, possiedono un metabolismo più veloce della media e resistono meglio al dolore. Che fortunati, pensandoci bene vivono il doppio della vita di ciascuno di noi... Ci sono comunque casi riconosciuti in cui la privazione di sonno porta alla morte  e in particolare con una rara patologia detta “insonnia fatale familiare”. Insorge intorno ai 50 anni nei soggetti predisposti geneticamente. Una volta attivata ha un decorso breve (di pochi mesi) e un esito infausto. 
Dal punto di vista etologico viene da domandarsi perché la natura abbia dotato tutti gli esseri vertebrati della funzione del sonno? In effetti, rimanere per diverse ore incoscienti, distaccati dal mondo, totalmente indifesi, non è proprio il massimo, si rischia di essere assaliti da un predatore in qualsiasi momento. Però una sua utilità la deve aver avuta, d’altrocanto se ci siamo evoluti così, è chiaro che tutti gli esseri viventi che non avevano attivato questa abilità si sono estinti. Le teorie più accreditate sostengono che dormire permetterebbe di occupare (cognitivamente) il tempo di inattività notturna, sprecando una minor quantità di risorse e permettendo alla mente e al corpo di rilassarsi.
In effetti a chi non piace dormire? Chi al mattino non “ruba” qualche minuto per rimanere ancora un pò al caldo, incosciente, sotto le coperte.
Se avete domande o considerazioni riguardo al sonno e ai sogni, non esitate a commentare...

(1) Per ricordarsi il sogno che stiamo facendo è necessario essere svegliati durante la fase REM. Se volete sperimentare basta mettere una sveglia che suoni 80’’ dopo che vi siete addormentati e appena svegli prendere un taccuino e scrivere cosa stavate sognando.

(2) Ad esempio per ottenere il massimo risultato dalla cosiddetta “pennichella pomeridiana”, andrebbe completato un intero ciclo di sonno di un'ora e mezzo.

(3) Perchè funziona contare le pecore per addormentarsi? Proprio perchè ci figuriamo mentalmente  l’immagine delle pecore che saltano la staccionata distogliendoci dal nostro dialogo interno. In pratica assecondiamo i flussi di pensiero ad immagini propri del sonno.

(4) Molti avranno sperimentato questa reazione fisiologica. Avviene quando le connessioni motorie e sensoriali  che dipartono dal tronco encefalico e afferiscono a tutto il corpo, vengono disattivate momentaneamente proprio per mantenere il sonno. In Alcuni esperimenti condotti negli anni 50, vennero recise a dei cani le afferenze che inibivano il controllo motorio. Da li in poi gli animali durante il sonno si agitavano come se stessero realmente vivendo le scene che stavano sognando, quindi correvano abbaiavano ecc..

(5) Non esistono dati documentati di test sull’uomo, anche se la privazione di sonno è stata utilizzata come tortura in molte culture. Sembra che i Tedeschi durante la II guerra mondiale abbiano lasciato morire di sonno molti prigionieri sottoposti a torture ed esperimenti.


Sitografia


http://www.ilpost.it/2011/04/05/short-sleepers/

Sitografia immagine



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